Case “green”: verso la neutralità climatica entro il 2050

Marzo 7, 2024

La Direttiva europea Case Green punta a trasformare il modo di costruire e ristrutturare gli edifici in chiave green e carbon neutral. Ecco cosa prevede

Secondo i dati dell’Unione Europea, gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi energetici totali ed emettono il 36% della CO2 collegata al settore energia. Eppure, sempre secondo la stessa fonte, solo l’1% degli immobili è stato sottoposto a lavori di ristrutturazione in ottica di energy efficiency, troppo poco per poter raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati al 2030 e al 2050.

Ora le cose stanno cambiando, anche grazie alla forte spinta impressa dall’UE che ha dato vita a una serie di programmi e di strategie – i principali sono il Green New Deal e la Renovation Wave – con l’obiettivo di accelerare la transizione energetica dei building (pubblici e privati).

In questo quadro rientra la Direttiva Case Green che punta a trasformare radicalmente il modo di costruire e ristrutturare gli edifici. Vediamo come.

Direttiva Case Green: i punti chiave

Dopo mesi di discussioni e confronti, il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo hanno raggiunto – lo scorso dicembre – un accordo sulla revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, la Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) anche chiamata Direttiva case green.

Questa normativa stabilisce una serie di requisiti per gli edifici nuovi e ristrutturati all’interno dell’Europa, mirando a migliorare le prestazioni energetiche e ridurre le emissioni di gas serra. L’obiettivo è che entro il 2030 tutti gli edifici di nuova costruzione siano a emissioni zero e che entro il 2050 l’intero parco immobiliare esistente sia “zero emission”.

Gli Stati membri dovranno ristrutturare una percentuale di edifici non residenziali con prestazioni energetiche peggiori entro il 2030 e aumentarla entro il 2033. Inoltre, i nuovi edifici dovranno essere predisposti per l’installazione di impianti solari e la produzione di energia solare diventerà obbligatoria per i nuovi edifici. La direttiva prevede anche una tabella di marcia per eliminare gradualmente le caldaie a combustibili fossili entro il 2040.

Ecco, in sintesi, i punti principali previsti dalla Direttiva Case Green:

– gli Stati membri dovranno ridurre il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22 % entro il 2035. Questa riduzione dovrà essere realizzata per più della metà attraverso la ristrutturazione di edifici con le prestazioni energetiche meno performanti. (Scopri di più)

– Per gli immobili non residenziali, gli Stati membri dovranno ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033.

– Alcuni immobili, come monumenti, edifici storici, chiese, edifici temporanei e abitazioni di piccole dimensioni, potrebbero essere esclusi dagli interventi di ristrutturazione.

– La classificazione energetica degli edifici sarà basata su obiettivi medi definiti a livello nazionale

– La direttiva impone scadenze per eliminare le caldaie a combustibili fossili e l’installazione obbligatoria di

pannelli fotovoltaici per nuovi edifici di dimensioni considerevoli entro il 2030.

  • Dal 2028, tutti i nuovi edifici pubblici dovranno essere a zero emissioni e dal 2030 dovranno rispettare questo requisito tutte le nuove costruzioni, residenziali e non.
  • Al momento non sono specificate sanzioni per chi non si adegua alla direttiva, ma potrebbero essere previste multe da parte dei singoli Paesi.

Quali incentivi per gli zero emission building

Insieme a obblighi e regolamenti, sono previsti una serie di finanziamenti e incentivi per spingere verso edifici a impatto zero. E in questo scenario il ruolo di operatori dell’efficienza energetica e General Contractor evoluti diventa cruciale in quanto questi soggetti possono fare da facilitatori e acceleratori.

In particolare, se contiamo che il 74% delle abitazioni in Italia rientra attualmente in classi energetiche inferiori a quelle richieste dalla nuova Direttiva europea, risulta evidente come le opere di ristrutturazione necessitino di aumentare e accelerare il passo.

Il bonus 110 ha saputo dare sicuramente una spinta al settore ma non sempre nel modo più corretto. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

Ecco perché è fondamentale affidarsi a partner qualificati ed esperti, che possano affiancare ogni soggetto nel percorso di ristrutturazione, dall’analisi di bonus fiscali e finanziamenti alla progettazione fino alla messa in opera e all’assistenza.

Un’azienda come Le Fonti Group, grazie alla sua esperienza, alla capacità di gestire gli incentivi, alla sua solidità rappresenta un punto di riferimento per chiunque (privati, condomini, enti pubblici) voglia avviare un’operazione di ristrutturazione in chiave green e di efficienza energetica.

La società opera come General Contractor nell’ambito dei bonus edilizi e della riqualificazione degli immobili. Oltre ad aver adottato metodi certificati da Ernst & Young per qualificare le procedure fiscali e il controllo sul fronte immobiliare e impiantistico, Le Fonti Group può offrire servizi innovativi che vanno dall’implementazione di soluzioni smart per il controllo dei consumi e la videosorveglianza fino a soluzioni più complesse per la creazione di comunità energetiche e gestione avanzata dei rifiuti.

Note informative

  • Direttiva EPBD

La Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) è stata introdotta per la prima volta nel 2002 e successivamente rivista nel 2010 e nel 2018. L’ultima revisione è di marzo 2023 con il nome di “Direttiva Case green”.

L’obiettivo principale della direttiva EPBD è sempre stato quello di promuovere il raggiungimento di edifici a energia quasi zero (Nearly Zero-Energy Buildings o NZEB) e promuovere l’uso di energie rinnovabili negli edifici e l’installazione di smart meter per la misurazione e la gestione dei consumi.

  • Renovation Wave

Renovation Wave è il nome dato alla strategia europea volta a promuovere l’efficientamento energetico e il rinnovamento degli edifici.

Approvata il 14 ottobre punta a trasformare gli edifici in green building, efficienti e a basso impatto ambientale.

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