PNRR: quali opportunità di finanziamento per la riqualificazione edilizia

Marzo 7, 2024

Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un volano importante di investimenti utili anche per elevare l’efficienza energetica in edilizia. Ecco le novità apportate e lo scenario prossimo

Tra le opportunità sostenute dal PNRR c’è anche il suo ruolo nel fare efficienza energetica in edilizia. Quanto sia importante la riqualificazione edilizia lo ricorda la Commissione Europea: gli edifici nell’UE sono responsabili del 40% del nostro consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra.

Proprio pochi giorni fa il Parlamento Europeo, il Consiglio e la stessa Commissione UE hanno trovato un accordo sulla Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), conosciuta anche come Direttiva “Case Green”: oltre a stabilire che dal 2030 i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero, il testo (in attesa di approvazione formale), fissa un obiettivo ambizioso in termini di riduzione dei consumi da parte del patrimonio esistente.

Come si legge nella nota della stessa Commissione UE, ciascuno Stato membro adotterà il proprio percorso nazionale per ridurre il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Le misure nazionali dovranno garantire che almeno il 55% della riduzione del consumo medio di energia primaria sia ottenuto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le peggiori prestazioni. Tra queste l’idea di stabilire piani nazionali di ristrutturazione degli edifici e programmi di passaporti per la ristrutturazione degli edifici per guidare i proprietari di edifici nelle loro ristrutturazioni graduali verso edifici a emissioni zero.

Tutto questo avrà effetti importanti sulle decisioni e le norme relative anche per l’Italia, che ha da poco rimodulato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Vediamo come.

Pnrr e riqualificazione edilizia: da dove si è partiti e le nuove disposizioni

Partiamo dal PNRR e da quanto dispone per una profonda azione di efficienza energetica degli edifici, consapevoli che gli edifici italiani rappresentano quasi la metà dei consumi energetici del Paese.

Per rinnovare un patrimonio energeticamente inefficiente, oltre che datato, serve una pianificazione di interventi tali da rinnovare il patrimonio esistente, partendo dalla riqualificazione edilizia.

“L’Ecobonus e Sismabonus fino al 110% sono misure per finanziare la ristrutturazione energetica e sismica degli edifici residenziali, compresa l’edilizia sociale”, riporta il sito ufficiale per il PNRR, Italia Domani, dove sono presenti le misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Tale piano ha posto oltre 15 miliardi di euro per attuare quattro misure valide per l’efficienza energetica degli edifici:

  • 13,95 miliardi di euro per finanziare la ristrutturazione energetica e sismica degli edifici residenziali, compresa l’edilizia sociale;
  • 411 milioni di euro per intervenire su uffici, tribunali e cittadelle giudiziarie;
  • 800 milioni di euro per realizzare circa 195 nuovi edifici scolastici;
  • 200 milioni di euro per sostenere lo sviluppo di 330 km di nuove reti di teleriscaldamento efficiente.

Cosa prevede il nuovo PNRR italiano

Il Governo in carica ha presentato un Piano nazionale di ripresa e resilienza modificato che ammonta ora a 194,4 miliardi di euro e comprende 66 riforme, sette in più rispetto al piano originario, e 150 investimenti.

Le missioni sono aumentate, da sei a sette: esse includono la riqualificazione dei lavoratori (pubblici e privati), “per l’innalzamento delle competenze in materia di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili”.

Proprio in tema di efficienza energetica in edilizia, viene istituito un fondo di 1,381 miliardi di euro per l’efficientamento energetico degli immobili di edilizia residenziale e popolare e degli appartamenti privati in condomini. “La misura verrà attuata attraverso uno strumento finanziario”, si legge nel documento.

Inoltre, il Piano prevede 238 milioni di euro aggiuntivi per sostenere la misura dello student housing e per confermare l’ambizione di creare 60mila nuovi posti letto per studenti universitari entro giugno 2026. A queste misure si aggiungono anche 921 milioni di euro per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, la realizzazione di nuove scuole e l’estensione del tempo pieno. La misura – si legge nel documento – consentirà di realizzare i metri quadri previsti nonostante l’incremento dei costi.

Superbonus e le altre detrazioni

Resta da comprendere che fine farà il Superbonus, la più importante misura incentivante della riqualificazione edilizia: nel 2024 passerà al 70% – sempre che in Legge di Bilancio non cambi nulla. Il Super-sisma bonus 110 avrà una deroga, prevista dal Governo e varata dal Parlamento per la ricostruzione degli edifici privati nelle quattro regioni colpite dal terremoto di sette anni fa (Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria). Ciò consentirà fino a tutto il 2025 la possibilità di beneficiare della misura incentivante in abbinamento sia alla cessione del credito d’imposta che allo sconto in fattura.

Per il momento va segnalato che Super Ecobonus 110% al 31 ottobre 2023 ha coinvolto più di 438mila edifici per un totale di investimenti che sfiora i 94 miliardi di euro (dati ENEA).

Oltre al superbonus 70% si potrà contare per tutto il 2024 del bonus ristrutturazioni edilizie (bonus casa) al 50% su un limite di spesa di 96mila euro, limite valido anche per il sisma bonus, valido anch’esso per tutto l’anno prossimo. Rimarrà invece fino al 2025 il bonus barriere architettoniche (pari al 75% delle spese sostenute).

Il ruolo del general contractor

Come abbiamo visto, il nuovo anno si preannuncia ancora ricco di attese, non solo per l’effetto indotto dal PNRR, ma anche dagli altri incentivi per la ristrutturazione e riqualificazione edilizia. Ecco, allora, che resta centrale la figura del general contractor. Si tratta di una entità che stipula un contratto con altre organizzazioni o enti per la fornitura di servizi o prestazioni d’opera. È la figura scelta dal committente finale per ottimizzare tutti i processi di costruzione, una sorta di “direttore d’orchestra” che controlla tempi e costi, richiede i bonus e gli incentivi necessari all’operazione e fa in modo che il progetto venga condotto a termine con successo.

In questo contesto, Le Fonti Group Società Benefit assume un ruolo centrale.

Grazie alla sua esperienza nel settore, ai servizi innovativi che propone, alla trasparenza nella comunicazione (garantita dall’essere quotata in Borsa) e all’adozione di un metodo certificato con 2 step di controllo sia dal punto fiscale sia sul fronte immobiliare impiantistico, con processi certificati da Ernst & Young, Le Fonti Group è in grado di seguire proprietari, condomini ed enti pubblici nel processo di riqualificazione energetica dalla A alla Z. L’azienda si occupa di tutto l’iter autorizzativo, delle richieste di incentivi e finanziamenti, del controllo e direzione lavori fino a servizi innovativi che riguardano ad esempio la building automation, il controllo dei consumi energetici, la tutela della privacy e dei dati personali, una migliore gestione dei rifiuti e così via.

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